Progetto di scrittura collaborativa
di Lara Gregori e Heiko H. Caimi
“Nulla è più stupefacente di un'esistenza comune, di un cuore semplice...”.
(C. Cassola, “Gita domenicale”)
L’idea
Ogni comunità, che si tratti di un paese o di un quartiere in una città metropolitana, intesse e genera un patrimonio di “vite” che non riguardano soltanto l’esperienza del singolo, ma bensì diventano il tessuto e la storia dell’esistenza umana e sociale: una ricchezza di storie, che diventano aforismi o piccole leggende locali, ma che, di fatto, raccontano l’uomo.
È a questa ricchezza che lo sguardo di uno scrittore può rivolgersi, quale sia lo stile o il genere narrativo con cui deciderà di “portarla alla luce”: osservare il movimento della vita per generare vita, per conservare la memoria, per raccontare l’identità, la nostra storia.
E più lo scrittore saprà raccogliere l’anfratto che si nasconde tra le pieghe di un’esistenza, più ne trarrà respiro universale, e riconoscimento.
Scopo del progetto è provare a dare voce a questa sfida, unendo chi, per passione o per curiosità, cerca le storie e chi queste storie le ha nel cuore e nella memoria.
Ma la voce non sarà la voce “della testimonianza documentaristica”, bensì sarà quella della narrativa che, per sua natura, manipola e veicola il vero in una cornice più ampia, cercando di catturare quel respiro universale che fa, della narrativa, letteratura.
L’intento è quello di unire, in un corso di scrittura progettato apposta, generazioni diverse, giovani e anziani: i secondi racconteranno, i primi scriveranno (ma nulla vieta che un anziano provi a scrivere egli stesso o si arrivi a scrivere una storia “a quattro mani”).
Gli anziani hanno, in un certo senso, una vista speciale: possono guardare nel passato più di quanto un giovane possa guardare nel futuro. Un giovane non ha la possibilità di guardare lontano quanto loro, perché lo sguardo di chi più lungamente ha vissuto abbraccia uno scampolo di storia, che è parte della nostra storia, dei nostri luoghi.
Gli anziani sono come macchine del tempo: attraverso i loro ricordi, abbiamo un accesso diretto al passato. Nella loro voce, nella loro memoria sono racchiusi lembi delle nostre radici; nel loro romanzo quotidiano, che inizia molto lontano, possiamo trovare i semi del nostro presente, dei cambiamenti e della continuità tipiche del divenire di ogni epoca.
Quando siamo bambini, ci sembra che gli anziani siano sempre stati anziani, che abbiano sempre avuto l’età che hanno. In un certo senso il bambino non è in errore, perché è proprio l’età il valore aggiunto della vecchiaia: gli anziani sono già stati dove i bambini non sono ancora arrivati, e il loro sguardo abbraccia vicende che i bambini non potranno conoscere se non attraverso lo sguardo dell’altrui esperienza. Quando un bambino chiede ad un anziano di raccontare, e resta ad ascoltarlo a bocca aperta, abbraccia quell’esperienza.
E’ questo lo spirito del corso: i giovani dovranno accostarsi alle memorie degli anziani con la stessa curiosità di un bambino che voglia conoscere “chi e come” ha vissuto prima di lui, per trovare, in questo incontro, i fili intrecciati al nostro presente. Raccontandoli.
La struttura del corso
Il progetto si svilupperà in due fasi, coordinate dai docenti del corso.
Nella prima, i partecipanti si eserciteranno nell’apprendimento delle teorie e degli strumenti della scrittura narrativa per imparare come si struttura una storia.
Nella seconda, il gruppo sarà impegnato nella condivisione e nella raccolta delle esperienze, per poi, in seguito, procedere con la stesura dei racconti.
Durante il corso si alterneranno lezioni frontali ed esercizi creativi rivolti agli allievi, in un approccio che tende a coinvolgere i partecipanti e a renderli soggetti attivi del corso.
Fin dall’inizio sia i giovani che gli anziani verranno coinvolti nell’apprendimento degli strumenti per scrivere e per raccontare, affinché si crei affiatamento tra loro ed in modo che anche gli anziani, quando dovranno raccontare, siano coscienti degli strumenti che andranno ad utilizzare e della sottile differenza tra vero e verosimile.
Durante il corso verranno fatte anche letture di passi brevi tratti da romanzi e antologie che raccontano il tipo di storia su cui si andrà a lavorare. Inoltre si passerà dalla teoria alla pratica, producendo una serie di storie e lavorandoci per renderle pubblicabili.
I contenuti:
Presentazione dei partecipanti e del/dei docente/i.
Introduzione all'uso del vocabolario e definizioni personali di memoria e di collaborazione.
Di che cosa parliamo quando parliamo di memoria.
Che cos’è la scrittura collaborativa.
La differenza tra vero e verosimile.
Le sei domande fondamentali.
- i personaggi
- la trama
- l'ambientazione
- il tema
- la struttura
- i dialoghi.
Trama: ossatura, soggetto, plot.
Personaggi:
- che cosa si intende per eroe e per antieroe
- come rendere verosimile un personaggio
- l’ambiente e la sua influenza sull’esperienza
- l’ambientazione in un’epoca storica
- come individuare il tema di un racconto
- strutture efficaci per narrare storie.
- il dialogo in generale
- il dialogo parlato e il dialogo cinematografico
- il dialogo interiore
- altri tipi di dialogo.
- l'approccio collaborativo in letteratura
- intervista, testimonianza, memoria
- dall’aneddoto alla storia di esperienza
- come trasformare l’esperienza in narrazione
- la sospensione dell'incredulità
- uno spazio per raccontare, una matita per ascoltare.
Lo spazio interiore e lo spazio globale.
- Il punto di vista in generale
- Oggettivo e soggettivo.
- Oggettivizzazione e soggettivizzazione.
- l'atmosfera in generale
- sensazioni, sentimenti
- cinque sensi per creare atmosfera
- l’atmosfera di un’epoca.
- tipologie di organizzazione del lavoro letterario
- creazione schematica e creazione creativa
- vari approcci schematici
- organizzare la confusione
- l'ordine del disordine
- schematizzazioni semplici e schematizzazioni complesse
- l'ossatura - nuovi concetti.
Materiali e documentazione: come reperirli, come organizzarli, come utilizzarli.
- la revisione in generale
- la riorganizzazione
- rivedere insieme ciò che è stato scritto: precisare, aggiungere, togliere.
- ascolto dei racconti orali
- finalizzare l’intervista (le domande da fare)
- conoscere i luoghi delle storie
- stesura e revisione dei racconti.
Durata del corso: 15 incontri a cadenza settimanale di 2 ore ciascuno
Materiali richiesti: uno spazio adeguato a ricevere i partecipanti, una lavagna (di qualsiasi tipo, anche a fogli mobili) e gessi e/o pennarelli.